Se ti sei iscritto anche tu al Registro pubblico delle opposizioni, il registro che dovrebbe garantire al consumatore iscritto di non essere raggiunto da telefonate indesiderate, ti sarai accorto che probabilmente le cose non stanno funzionando.
Dopo qualche iniziale settimana di tregua, infatti, molti consumatori hanno dichiarato addirittura di ricevere più telefonate di telemarketing di prima, soprattutto da numeri di telefono collegati a call center con voci registrate.

Cosa è successo, dunque?
Facciamo un passo indietro.
Dal luglio 2022 è possibile iscrivere nel registro pubblico delle opposizioni anche i telefoni cellulari: prima questo poteva essere fatto solo con telefoni fissi. Una volta iscritti i cittadini hanno diritto a non essere più contattati per chiamate a scopo promozionale provenienti dall’Italia: ovviamente, sono escluse le aziende con le quali si ha un contratto attivo o quelle cui si è dato il permesso di ricevere comunicazioni di natura commerciale e promozionale.

Questo almeno in teoria. Invece nei fatti sembra proprio che i consumatori continuino a ricevere telefonate indesiderate! Le ragioni? Eccone alcune:

  • Molte chiamate provengono da call center stranieri
  • Ancora più numerose le chiamate che partono da sistemi automatizzati con numeri cambiati spessissimo e poi non più rintracciabili
  • Distrazione del consumatore che può dare consenso senza accorgersene (ad esempio, barrando apposite caselle nei moduli d’iscrizione a tessere fedeltà o a siti web).

Una soluzione in teoria c’è: è possibile per il consumatore rivolgersi direttamente al Garante della privacy presentando un reclamo o una segnalazione tramite e-mail all’indirizzo protocollo@gpdp.it

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